Che cos’è l’ansia pre-gara?
Il termine raggruppa una serie di fenomeni cognitivi, emotivi e somatici che possono limitare la prestazione sportiva.
Solitamente, gli atleti avvertono più facilmente le componenti somatiche, che sono anche le più evidenti: tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, aumento incontrollato del tono muscolare e reazioni neurovegetative sono spesso presenti nell’imminenza della gara.
Questi sintomi somatici sono l’espressione di un innalzamento eccessivo dell’attivazione psicofisiologica rispetto alle necessità del momento e possono facilmente produrre condizioni che influenzano negativamente la prestazione, ad esempio rendendo maggiormente probabile l’insorgenza di crisi metaboliche.
L’intervento psicologico si risolve in questi casi non solo al contenimento dei sintomi somatici (attraverso training di rilassamento e gestione dell’attivazione somatica,) ma anche al riconoscimento di pensieri automatici ed emozioni che determinano ed amplificano le reazioni somatiche.
Su quali aspetti mentali in particolare si lavora nel ciclismo?
Tra gli obbiettivi che ci si prefigge in un programma di mental training, possiamo rintracciare alcuni aspetti specifici per il ciclismo, quali: controllo mentale della fatica, gestione delle crisi metaboliche, tolleranza del dolore atletico (soprattutto in discipline quali Gran Fondo, Prove a Tappe, Ultramaratone, Mth Cross Country), gestione dello stress e aumento dei recuperi per via immaginativa (prove a tappe, ultramaratone,) controllo del dolore atletico (ultramaratone).
Cosa sono le strategie ritmofocali?
Si tratta di comandi interni di natura ritmica che diamo a noi stessi per organizzare in sequenze temporali un’azione motoria (ad es. contare le pedalate, focalizzarsi sul ritmo del respiro, scandire il gesto atletico secondo il ritmo di una melodia.)
Tali strategie risultano particolarmente utili per gestire la fatica, che non significa non percepirla più, bensì aumentare la capacità di sostenere carichi elevati nonostante l’affaticamento (Trabucchi 1999). In termini di S.F.E.R.A le strategie ritmofocali consentono di recuperare e mantenere la Sincronia (riuscire a essere presenti e lucidi sul compito che si sta svolgendo) o modulare l’Energia impiegata (evitando sprechi immotivati rallentamenti,) promuovendo un ritmo che consenta di affrontare il compito atletico con la maggior fluidità motoria possibile in un dato momento della performance atletica.
In quale momento della preparazione è possibile iniziare un programma di mental training?
Dipende da qual è la necessità, ovvero se si tratta di affrontare un periodo di crisi prestazionale, oppure se si intende sfruttare al massimo le proprie potenzialità psicofisiche.
Nel primo caso non si può scegliere e solitamente si inizia a lavorare sugli aspetti mentali quando si sente di non poter fare più nulla per sbloccare la situazione lavorando solamente sul piano fisico; nella seconda situazione sarebbe invece auspicabile iniziare alla fine della stagione agonistica, in concomitanza con l’inizio della preparazione per la stagione successiva.
In questo modo si ha tempo e possibilità di valutare l’esperienza fatta nella stagione precedente e procedere con un lavoro sistematico che abbracci tutti gli ambiti mentali e conduca naturalemente ad una migliore sinergia tra corpo e mente.